Ecco i contributi dei partenariati che hanno partecipato alla plenaria.
Prima parte: condivisione dello stato d’avanzamento dei progetti
GARDIIAN – GARda Idro Iseo Acqua Natura
L’intervento è stato introdotto dalla video-intervista realizzata da Lorenzo Berlendis di Slow Food allo chef Gianni Briarava, a proposito dell’importanza del pesce di lago nella cultura e nell’economia locale.
Emanuela Lombardi del Parco Alto Garda ha proseguito la rendicontazione delle attività di Gardiian presentando le attività svolte nel progetto.
REC – Rete Ecologica Ca’ Granda
Ecco il video della presentazione di Michele Bove del Parco del Ticino sugli interventi svolti da REC.
Oltrenatura: valorizzazione dei servizi ecosistemici e del lavoro in rete nell’Oltrepò pavese
Ecco il video della presentazione di Gianluca Fea dell’Università degli Studi di Pavia sugli interventi svolti da Oltrenatura.
Seconda parte: laboratorio di scrittura in coppia
Nella seconda parte della mattinata è stato proposto ai partecipanti un breve laboratorio di scrittura collaborativa, per sintetizzare i contenuti dei progetti con un taglio divulgativo. È stato chiesto il racconto concreto di un caso o di una esperienza dal proprio progetto/territorio oppure di una iniziativa sul tema acque. L’output ideale per il lavoro potrebbe essere un abstract per il Quaderno Capitale Naturale 3 o per questo stesso sito capitalenaturale.net . Di seguito i testi prodotti.
TESTO 1: “Un futuro per le acque dell’Oltrepo?”
Tra le azioni progettuali previste Oltrenatura dedica ampio spazio ad interventi di gestione, miglioramento della risorsa idrica dell’Alto e medio Oltrepò Pavese.
Gli interventi si raggruppano in due ambiti tematici: interventi sul capitale naturale e monitoraggi.
Nel primo ambito si persegue la salvaguardia della risorsa idrica mediante la realizzazione di vasche di accumulo (finalizzate a ridurre l’attingimento delle acque dei corsi naturali – Staffora e Nizza – per le irrigazioni a scopo agricolo) e il ripristino di aree umide per garantire la continuità spaziale, temporale ed ecologica dei corsi d’acqua.
Tra gli interventi sul capitale naturale rientra anche il recupero di strutture dismesse del patrimonio pubblico per il rafforzamento delle specie di interesse comunitario: tra queste un ruolo preponderante è ricoperto dal gambero di fiume Austropotamobius pallipes. La specie assume un ruolo di fondamentale importanza territoriale in quanto rappresenta sia una specie protetta dalla Direttiva Habitat (Allegato II e IV) sia un indice di elevata qualità ambientale.
Il progetto si sta occupando sia di rafforzare le popolazioni esistenti sia di reintrodurre la specie in aree in cui oggi si rileva l’assenza: una tappa fondamentale per la realizzazione di questa azione è costituita dal recupero dell’incubatoio di #Menconico, posto ai margini della Riserva Naturale del #Monte_Alpe, inizialmente costruito e pensato come struttura di servizio per il ripopolamento di fauna ittica. E’ in ipotesi la valorizzazione di questa struttura anche ai fini didattico-divulgativi.
La parte progettuale destinata ai monitoraggi si occupa di valutare lo stato di miglioramento dell’habitat mediante una serie di indagini e rilievi di campo indirizzati allo stato di conservazione della fauna ittica, anfibi e monitoraggi idroqualitativi finalizzati ad indagare lo stato di qualità chimica e biologica delle acque.
TESTO 2: “Il capitale naturale scorre nelle nostre acque e arriva sulle nostre tavole. In un risotto al pesce c’è il nostro capitale naturale“
I progetti Gardiian e REC offrono ingredienti per una ricetta per la biodiversità. Il progetto Gardiian ha come obiettivo la riqualificazione degli ambienti lacustri per favorire la riproduzione naturale della trota.
Il progetto REC si sviluppa tra grandi fiumi e gli agro ecosistemi a sud di Milano : ambienti d’acqua e gestione della risorsa in agricoltura per ospitare la biodiversità e ripristinare i servizi ecosistemici
Gli ingredienti del nostro risotto al pesce sono: aironi, garzette, raganelle e Libellule; canneti e saliceti; percorsi naturalistici, educazione ambientale, consumo consapevole, acque pulite.
Quanto vale questo risotto al pesce!? Per noi tantissimo.
TESTO 3: “Usare acqua per risparmiare acqua. Il caso della pianura irrigua e il ruolo dell’agricoltura””
Nel bacino del Po, la crisi climatica incide notevolmente sullo scioglimento dei ghiacciai e sulle dinamiche delle precipitazioni: la quantità di pioggia che cade è la stessa, ma piove in modo più intenso e per tempi più ristretti, con una diversa distribuzione spaziale!
Al cambiamento del clima, nella pianura irrigua si sono aggiunte pratiche agronomiche che contribuiscono all’impoverimento della falda superficiale, con conseguente minor disponibilità idrica per l’irrigazione: la riduzione di superfici agricole sommerse in periodo invernale-primaverile (risaie, marcite, prati allagati) e la coltivazione del riso in asciutta.
Al fine di trattenere acqua nel sistema e mitigare questa situazione critica, occorre tornare alla “risaia tradizionale” con la semina primaverile in sommersione, oltre che far circolare l’acqua irrigua anche in inverno nelle risaie, nei prati e nelle marcite: lasciare che l’acqua scorra inutilizzata nei canali principali equivale a uno spreco.
Nel Progetto REC stiamo sperimentando tutto questo e stiamo dimostrando che queste coltivazioni sono veri e propri ambienti acquatici utilissimi per la biodiversità: più insetti, più anfibi, più uccelli e …meno zanzare!
TESTO 4: “RISERVA NATURALE DELLA PALATA MENASCIUTTO: NUOVA VITA PER LA LANCA DI PIANENGO“

La lanca di Pianengo rappresenta un delicato ecosistema acquatico interno alla Riserva Naturale e sito della rete ecologica europea Natura 2000 della Palata Menasciutto presente nei territori dei comuni di Pianengo e Ricengo. Le lanche rappresentano antichi percorsi del fiume Serio, caratterizzate da acque ferme in quanto laterali al percorso principale del fiume. In queste aree l’accumulo di materiali provenienti dall’esterno (rami, foglie …) e la sedimentazione dei solidi sospesi nell’acqua causa un processo naturale di interramento che comporta prima una diminuzione della profondità delle acque fino alla completa perdita dell’ambiente acquatico. Tale ambiente è fondamentale per numerose specie acquatiche compresi pesci che trovano qui un ideale habitat riproduttivo e utile alla crescita dei primi stadi larvali. Inoltre le acque ferme rappresentano un habitat fondamentale per numerose altre specie, compresi la rara rana di Lataste, aironi, nitticore, larve di libellule e numerosi altri insetti.
Lo scopo del Parco, nell’ambito del progetto Arco Blu (finanziato dal bando Capitale Naturale di Fondazione Cariplo), è quello di consentire un ripristino della funzione fondamentale della lanca attraverso interventi che asportino parzialmente i sedimenti depositati negli anni sul fondo della lanca ridotta in alcuni tratti a pochi centimetri di profondità.
I progettisti incaricati dal Parco del Serio hanno ipotizzato varie modalità di intervento che sono state presentate e discusse con le associazioni e i diversi portatori di interesse locali. La delicatezza del luogo di intervento ha portato il Parco ad escludere interventi troppo drastici perché la cantieristica avrebbe comportato la necessità intervenire con mezzi pesanti da utilizzare per il prelievo e il trasporto del sedimento.
Ora l’ipotesi, in accordo con l’AIPO (autorità idraulica preposta alla tutela idrogeologica), è quella di realizzare un canale di collegamento tra fiume Serio e testa della lanca tramite il quale poter riattivare flussi periodici di acqua dal corso principale del fiume, in grado di asportare sedimenti nei momenti di maggior portata del fiume.
In prospettiva il completamento del progetto mira a poter meglio regolare i processi di deposizione di erosione dei sedimenti così da garantire livelli ottimali dell’acqua.